domenica 3 dicembre 2006

buona la prima

Stasera scrivo, ma non so ancora di cosa, la bellezza del regalo che mi è stato fatto oggi è nel titolo. Sfogliandolo ho ritrovato notizie che avevo messo da parte e un po' di tristezza, ma va bene così, non si può pretendere di cancellare fatti da prima pagina senza fare nulla, solo aspettando. Il regalo è una bella raccolta di fatti e ricordi. Il manifesto offre sempre prime pagine memorabili. Ieri si parlava a cena di una società in crisi, sento voci di questo governo che vogliono togliere l'obbligo scolastico, o roba simile, sento che si vuole ridurre gli insegnanti di sostegno riducendo i disabili che ne avrebbero bisogno e diritto. Il gioco è semplice, basta richiedere condizioni più restrittive per poter ottenere un insegnate di sostegno e automaticamente dimuiranno gli studenti con handicap che ne hanno bisogno. Saranno meno quelli che hanno diritto ad un'assistenza. Diminuiranno anche gli insegnanti capaci di dare quest'assistenza. La scuola risparmierà e qualcuno avrà delle difficoltà in più e un diritto in meno. Sono piccoli segni, ma orribili. Non capisco che bisogno ci sia di certe scelte. Non capisco perché sia così facile togliere dei diritti. L'importante sembra che sia parlare di democrazia. Tutto il parlamento ci tiene in modo particolare, Bush ancora di più. Più ci tengono, alla democrazia, e meno ne trovo in giro, di diritti. Si vede in compenso un po' di squallore che avanza, cerchiamo di nasconderlo, ognuno fa in modo che il suo piccolo squallore sia meno evidente dell'altro. Mettersi più in gioco e rischiare di prendere qualche colpo senza restituirlo sarebbe già un passo avanti. Non serve una partecipazione di massa, al massimo un movimento di branco può aiutare in qualcosa, ma ognuno che lo faccia per sé e in prima persona funziona di più

11 commenti:

Anonimo ha detto...

democrazia è una parola buona per far star zitti. intanto nel nostro paese si teme una deriva laica e ci si indigna perchè si vendono pochi presepi

Anonimo ha detto...

focaia amargo.

Anonimo ha detto...

diritto non è altro che la codificazione giuridica della forza, siamo seri, soprattutto se la politica rimane completamente slegata da una qualche idea etica della società. Democrazia non vuol dire un bel niente, non ha in sè dei valori, e poi va di pari passo con l'individualismo. sta società fa schifo e va sempre peggio...credo che la lettura di Houellebecq incupisca ulteriormente il mio pessimismo,dovrò smettere

Anonimo ha detto...

La democrazia è come il sesso: più ce se ne riempie la bocca, meno si fa.


PS Patrizi! Houllebecq è grandissimo! che stai leggendo?

Anonimo ha detto...

Il post è stato chiaramente dedicato ai discorsi di sabato sera, come il Pampa ricorderà, prossimamente prometto maggior spensieratezza, consiglio a tutti comunque di comperare la raccolta delle prima pagine del manifesto, davvero molto bella. Un po' di amarezza la mette

Anonimo ha detto...

Le particelle elementari. è grandissimo ma inquietante, lucidissimo. dopo ci vuole un antidoto, una bella favoletta che ti faccia sognare e non sentirti così sola, dio mio....che so, una bella Amelie Poulin, tanto per rimanere in Francia

Anonimo ha detto...

a propò, giovanni! rivoglio il film! me sa che me lo devo venì a prende da me

Anonimo ha detto...

Se continui così, caro fratellino, mi sa che il blog te lo chiudono! Nel frattempo voglio tornare anch'io a scrivere qualche riga...
Non ho chiesto se l'abbonamento coupon al Manifesto esiste anche semestrale, in ogni caso sarebbero circa 140 € e col cavolo che ti faccio un regalo così per natale (mi devono ancora pagare novembre...)!
Quindi visto che siete tutti, lancio questa proposta: ci sono quattro persone interessate a dividersi un abbonamento al Manifesto col genio che ha creato dal nulla questo blog? In poche parole significa mettere 55 € e avere in cambio dei coupon per 73 numeri del Manifesto, quando volete voi (entro dicembre 2007, credo). Si sente che è un quotidiano a cui tengo molto? Pensateci...

Anonimo ha detto...

ieri sera ho visto tardi l'annuncio dell'uscita e poi, non dandovi una lira di fiducia, ho deciso di rimanere a casa perché pensavo che dopo il concerto sareste spariti a letto. Peggio per me. Non me ne vogliate. Spero che le tedesche abbiano un'amica. Ora 135 penetrometri del legno.

Anonimo ha detto...

Le tedesche arvanno domani, Norimberga. Una ce lavora e l'altra ha passato il test di ammissione ad una non meglio idetificata facoltà di medicina. Se ce la faccio recensione e commenti a pranzo, in serata racconti di calcio

Anonimo ha detto...

http://www.elpais.com/articulo/Gobierno/obligara/obispos/justificar/despidos/profesores/religion/elpepuesp/20061205elpepunac_7/Tes

zapaciaps va adorato