venerdì 1 dicembre 2006

Rain King




Dovrei riposarmi, ma il piacere di mettermi qua davanti sorseggiando latte, miele e cognac non lo cambio con un'oretta in più di sonno. Domani si presenta come una giornata vaga, non riesco a definirla esattamente lavorativa e mi piace aspettarla. Mi rallegra. Ormai ho capito che è questo il lavoro che fa per me, poter scegliere ogni giorno cosa fare, andare a parlare con persone sempre diverse, confrontarsi con le proprie aspettative e vedere che tutto dipende da te. Non è minimamente paragonabile alla routine alienante dell'azienda, di un ente pubblico o dell'università dove a discapito di tutto quello che si può pensare la principale attività è l'accaparramento di fondi. Dove si fa carriera in base alla capacità di collettare denaro. L'unica cosa che stasera mi sento di rimpiangere della vita universitaria che avrei potuto continuare è il rapporto con gli studenti, seguire i laureandi credo che mi sarebbe piaciuto molto, credo che a ogni mio laureato avrei regalato Il re della pioggia, sarebbe stato un mio piacere personale. Presto dovrò dedicare un post al mondo universitario, per quello che conosco io, poi vedremo cosa uscirà dalle varie esperienze. Avrò bisogno di molte parole, ma ce la farò. Le parole non bastano invece a descrivere la foto, ultimamente è un pensiero frequente, Il re della pioggia lo porterei dietro anche là. Forse soprattutto là. Quello che noto sono gli addensamenti nuvolosi proprio in corrispondenza della cima del monte. Un effetto dinamico del vento. Sembra tutto immobile e invece non lo è, si ha un fenomeno di contropressione per velocità dell'aria, più ci si allontana dalla cima e più la pressione sale. Il vapore rimane schiacciato sulla sommità e sembra fermo, invece è solo un'apparenza il vento è forte e tanto più forte quanto più accentuato è il fenomeno dello schiacciamento nuvoloso. A vederlo da lontano sembra sorprendente, l'aria semplicemente non sa più che fare e aspetta

4 commenti:

giovanni dozzini ha detto...

occorre farlo. occorre andare là. o in africa. leggendo, mi sto innamorando dell'africa. vedremo. dopo ti chiamo, injejer

Anonimo ha detto...

post bellerrimo

Anonimo ha detto...

Io sono colpevole. Il libro regalatomi da te e giovy non è ancora ultimato, lasciato in stand by in favore di altri che so, lo so, meno meritevoli. Mi ci vuole il mood... Lo leggerò, però, per bacco, e lo recensirò, per diana!

Federico ha detto...

aspetteremo la recensione, caro Pampa...intanto io ne ho riletto qualche pezzo ieri sera, ma che bellezza. Mo lavoro,ma pochissimo