venerdì 4 luglio 2008

le tour

Domani inizia il Tour e me ne sarei dimenticato se non fosse per Trippa e i suoi messaggi. Credo che sarà un'edizione orribile, ho letto qualche nome, le solite polemiche sul doping e credo proprio che farà schifo, grazie agli organizzatori, come è successo negli ultimi anni d'altra parte. Kreuziger è il mio outsider non lo conoscevo e solo leggendo qua e là tra le pagine web del corriere delle sera è uscita la faccia di Mara Carfagna, quella del nostro Presidente del Consiglio e la maglia oro del giro di Svizzera vinto da questo ventiduenne ceco. Ha vinto mondiali under 19 ed è arrivato tra i primi 6 praticamente in tutte le corse a tappe che ha disputato. Così indagando è diventato il mio nuovo riferimento ciclistico. Vedremo se riuscirà a vincere almeno una tappa, se diventerà il nuovo Tonkov forse atteso da Gozzi o se sarà la solita bufala che arriva dall'est.
Detto ciò aggiungo pure l'attesa per la manifestazione in Piazza Navona di martedì e la speranza per la successiva partita a playstation con Gozzi. Ormai il mio viaggio in Liguria è sfumato, per la dabbenaggine di pochi, per l'esattezza quelli che mi hanno fatto stressare tutta la costa tedesca sul mare del Nord e che solo oggi mi hanno detto che la via d'accesso al sito è completamente chiusa per altri lavori. Bravi. Complimenti, io non voglio incazzarmi troppo, penso alla barchetta che mi attende e scappo in cucina a finire l'ultimo pezzetto del cocomero che ha accompagnato ogni mio pasto da ieri. Hasta pronto

giovedì 3 luglio 2008

Flush

Ho deciso che tutte le mie prossime pause pranzo in solitaria saranno dedicate al recupero di questo blog, ormai degradato dal tempo. E partirò proprio dalla mia mancanza di tempo, e dalla mia ormai dichiarata incapacità di gestire la vita al di là del lavoro. Non riesco più a gestire le sveglie mattutine. I week-end sfuggono di mano e vedo il meraviglioso Diego sempre per un tempo davvero troppo ridotto. Non riesco più a passare un'intero pomeriggio con mia sorella, il cinema è come se ormai non ci fosse, e qualche amico lo vedo semplicemente per caso. Bene. Oggi dovendo tagliare i capelli non ho avuto sufficiente tempo per fare la barba, ora mi pizzica un po'. Benissimo. Temo che tutto ciò sia solo una conseguenza del continuo viaggio Perugia-Roma e Roma-Perugia, la soluzione più semplice sarebbe evitare per quanto possibile il viaggio stesso, ma non è né credibile né fattibile. L'alternativa che si affaccia è quella già impugnata dal saggio Gozzi, decidere indipendentemente dal mondo cosa fare del week-end e delle feste comandate aspettando soltanto di vedere se qualcuno ha le stesse idee. Sinnò pacienzia. Ecco, mi sembra una vita più logica e condivisibile. Senza organizzazioni altrui, senza cellulari che squillano per un pomeriggio e senza far torto a nessuno. Senza rispondere ai cellulari se squillano. Sarà un mondo migliore e con una persona meno nervosa tra il venerdì e la domenica. Intanto corro a preparare il mio caffè del pomeriggio e lascio un saluto al mondo intero

mercoledì 2 luglio 2008

paseando por las calles

Rubo tra le fotografie dell'amata Cla una finestra granadina, il primo segno della vacanza che è stata su questo blog. E rubo dalla pausa pranzo minuti per scrivere della bellezza di questa città, della bellezza del mondo visto da là e della bellezza di dormire senza sentire la sveglia nella piazzetta dell'università. O più probabilmente dovrei parlare della bellezza di spengere la sveglia senza rendersene conto, solo per rimanere tra quelle piazze piene di magnolie e aranci. Dopo tre anni senza vacanze avevo bisogno affrontare il calore estivo in ciabattine, bevendo orzata e scoprendo la più buona bevanda la mondo. Il frappè all'arancia. Ho riflettuto una notte intera senza riuscire ad individuare una bevanda altrettando buona, improbabile e pastosa. Provatela tutti, migliorerà la vostra vita in qualsiasi momento possiate trovarvi. Ne sono sicuro. Un po' come pensare alla pasticceria in mezzo alla festa dell'unità a Roma, ma questa è già un'altra storia per pochi. Forse solo per me e Gozzi. Il ritorno alla realtà dopo le mie difficoltà di vocabolario spagnolo e le risate nel bagno arabo è stato comunque solo vagamente traumatico. Ha semplicemente segnato l'inizio delle mie aperte ostilità verso la città ignobile che vedo dalle mie finestre frascatare. Ignobile, che non riesce a farsi salvare nemmeno dal profilo del cupolone contro il rossastro del tramonto estivo. Ignobile per i suoi abitanti, rozzi, romanisti e incivili. Dove delle vecchiette vengono fatte aspettare allo sportello del Monte dei Paschi per almeno 15-20 minuti semplicemente perché il cassiere deve prendere un caffè mentre l'aria condizionata ovviamente non funziona, col direttore che senza alzarsi dalla poltrona su cui siede dice alzando la voce di aver pazienza a chi si lamenta. Una città caciarona e fascista, tra l'altro. Così da quassù guardando Roma viene voglia di canticchiare un flamenco e appendere nostalgicamente l'intero Albayzin alla parete dell'ufficio