martedì 23 gennaio 2007

Ubaldo

Oggi allo studio ho fatto amicizia con un uccellino, era proprio bellino. Con un po' di bianco sulle ali e la testa, il resto grigio e nocciola di varia tonalità. Mi sono accorto che stava zampettando sul balcone dietro la macchina del caffè. Probabilmente per il freddo, quello è notoriamente il posto più freddo di Gubbio. Era un uccellino da niente, piccolo e bellino. Non so mica di che razza fosse, e sorseggiando il mio caffè lungo mi sono messo a guardarlo, sembrava alla ricerca di qualcosa, si guardava intorno e volevo che guardasse verso di me, anzi volevo che guardasse proprio me. Manie di protagonismo, credo. Non l’ha fatto, così ho aspettato. Nel frattempo ho iniziato a riflettere sul suo nome e ho deciso di chiamarlo Ubaldo, l’uccellino della macchina del caffè. Mi ha messo allegria trovare questo nome, manco c’è voluta tutta sta fantasia, ma m’è piaciuto. E’ un bel nome, almeno per un uccellino. E mi sono ricordato del passerotto che nelle miei estati infantili passate a Castel Rigone veniva a posarsi sopra le mie spalle. L’avevamo trovato tra le siepi che circondavano la casa e col papà ci siamo messi a curarlo, era ferito e non poteva né zampettare né volare. Il papà l’ha curato, e ricordo che lo tenevamo in una scatola coi forellini, io e mia sorella lo guardavamo migliorare da lì, da quei forellini. Una volta guarito è rimasto con noi fino alla fine dell’estate, è stata una bella esperienza, lo ricordo davvero con affetto. Oggi chissà com'è che quest'altro uccellino è passato dalle parti dello studio, l'ho conquistato con due briciole di torta al formaggio. Le ho lasciate cadere sul balcone e appena se n'è accorto è arrivato zompettando e ha spazzolato tutto, forse aveva fame. Ho passato qualche minuto a dargli da mangiare e ora appena ripasso vicino alla macchinetta del caffè guardo se è tornato per mangiare altre briciole. Per oggi mi sa che è andata, chissà quando ripasserà

6 commenti:

giovanni dozzini ha detto...

focaia da libro cuore. io invece stamattina, svoltati due angoli da casa, ho incontrato claudia, la mia amica romana conosciuta a barcellona. alcuni di voi la ricorderanno a perugia, un paio d'anni fa, con i vari vittorio, alessandro e soprattutto maria elena. bene. nonostante ci sentiamo regolarmente, e quando possiamo ci vediamo, dal mio arrivo a roma questo non era mai accaduto. però lei sapeva che c'ero. semplicemente, non abbiamo mai avuto modo di sentirci. ebbene, oggi l'ho incontrata per caso, perchè caso vuole che lavori a cento metri da casa mia. non solo. quando l'ho incontrata aveva un vassoio di pastarelle in mano. non a caso, stavolta. perchè oggi, come in effetti mi pareva di ricordare, è il suo compleanno. quindi auguri, claudia. e roma, ogni tanto, sa essere piccola come un davanzale

Anonimo ha detto...

Me la ricordo sì Claudia. Quanto era bella, me sa bellissima...più bella di lei era la sua amica Maria Elena, me la saluti Gozzi? Maria Elena intendo, ovviamente se mai ti capiterà di incontrarla, se non ricordo male mi parlava di matematica al Norman. Maria Elena, anche un bel nome. A proposito de pastarelle oggi ho aggiunto al mio pranzo una crostatina alle albicocche de una bontà rara, viva la pasticceria e le sue prelibatezze

Anonimo ha detto...

Hai risvegliato in me ricordi d'infanzia, quando mia madre strappo dalle fauci di un famelico gatto un passerottino caduto da un nido; ferito, abbandonato dalla madre che non lo riconosceva, fu adottato da me col nome di Piripicchio e visse tra una gabbia e la mia stanza (defecando dappertutto e io a pulire...) per più di 1 anno, poi se ne andò, leggero nel Paradiso dei passerotti...Grazie al Bucolico Fochi per aver risvegliato in me questi ricordi

Anonimo ha detto...

cavalaglio ancor più deamicisiano di focaia. la rivolta dei cuori degli injejer

Federico ha detto...

il Kapitano è un uomo bello in campo come fuori

Anonimo ha detto...

lo sapevo che era bella...