Ho cenato con Minuetto. Donna ancora più grande della canzone, se possibile. Ho pistato una cacca passeggiando col Meuri e ora che ho pulito le scarpe vado a letto, sogni d'oro a tutti, io canticchio un po' la canzone nel rispetto della regola di Bozzi che voglio far felice con pochi versi
E' un'incognita ogni sera miaUn'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti noE poi ti vedo e tanta forza non ce l'hoIl mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo noLe mani tue, strumenti su di me,che dirigi da maestro esperto quale sei...
4 commenti:
sono tua. la notte a casa tua.
mannaggia al clero, fontanella, quanto avrei voluto esserci
Avresti dovuto, carissimo Esquilino. Come tutti. Ma forse ricapiterà un'altra occasione. Ha chiacchierato per due ore di fila, senza dire nulla di interessante, è la prima però che m'ha detto subito sì quando ho proposto di prendere un dolce a fien pasto. Minuetto, che bel soprannome, l'ha inventato Bozzi una sera che stavamo noi tre a spasso, vero?
direi de sì. ovviamente non me ricordo de preciso. non riesco ad escludere con certezza che ci fosse anche il meuri. a proposito di bozzi: pare che si sia rasato a zero. di sè dice di essere spaventoso
anche Bozzi pelato, ah ah ah. Finalmente dice di fare una cosa e la fa. A me deve comunque ancora ridarmi il libro di Grunberg. Gli voglio bene, stasera lo porto con me al cinema...chissà coi capelli a zero quanto saranno belli quegl'occhi azzurri che c'ha, o diventa ancora più bello o fa schifo.
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