mercoledì 3 gennaio 2007

la llorona

Oggi torno a parlare di musica, di Messico e di una cantante che bisognerebbe conoscere. Lei è Chavela Vargas. Il Messico si conosce. Il titolo del post richiama una leggenda popolare della quale non è certa l'origine. Ho sentito parlare di questa leggenda grazie a un cd di Joan Baez, la canzone si intitolava la llorona, come la donna della leggenda. Chavela Vargas è il Messico e la più grande interprete di questa canzone popolare. Una donna al di là di ogni immaginazione, novantenne e che vive il Messico come se fosse il suo paese, quasi dai tempi della rivoluzione. Fu amica e amante di Frida Kahlo fino alla sua morte. Ha vissuto la sua vita come se fosse un romanzo, con ubriachezze, pianti e una libertà sessuale sfacciata. Lei ha portato via il canto melodico con una voce roca, spesso fuori tempo e stonata, e sempre stanca come se dovesse inseguire la musica. A raccontarla così non sembra credibile aver voglia di ascoltare un suo cd. Ed effettivamente serve un po' di tempo per apprezzarla, ma poi si rimane sorpresi dalle sue canzoni. Con lei contano più i sentimenti che l'interpretazione tecnica, e finisce che ascoltandola viene voglia di abbracciarla. Quando canta la llorona il primo pensiero è consolarla. E' una donna particolare, come ce ne sono poche, forse delle volte è sguaiata o aggressiva, ma con quell'espressione che si ritrova rimane bella qualsiasi cosa faccia. E' una donna pacifista, che vorrebbe vedere violini viaggiare per il mondo e non fucili, come ho letto da qualche parte. E forse un po' provocatoriamente ripete sempre che le frontiere sono un'idea sbagliata in partenza. Alla sua età dice di non aver paura della morte, e aggiunge di voler morire un lunedì per non rovinare il fine settimana agli amici. Ma poi non ce la fa a raccontare che Federico Garcia Lorca è morto, per lei rimane vivo, ancora sostiene di essere innamorata di lui, sostiene di averlo amato da sempre anche prima di conoscerlo e di suonare in casa sua. Ecco, ho parlato solo di Chavela e non so nemmeno se sono riuscito a descriverla bene, non ho scritto una sola parola della leggenda de la llorona, e avrei voglia di continuare a scrivere altre due righe, ma domani si annuncia un'altra giornata fin troppo indaffarata, l'ansia di oggi forse se ne andrà e per ora mi accontento di lasciare qualche parola della canzone.
...Dicen que no tengo duelo, Llorona,
porque no me ven llorar
hay muertos que no hacen ruido, Llorona,
y es más grande su penar.
¡Ay! De mi, Llorona,
Llorona de azul celeste
y aunque la vida me cueste, Llorona,
no dejaré de quererte...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sì, fornaia, ma appena puoi raccontaci la leggenda. anche perchè pure a me è arrivata la eco della llorona, grazie a un cd della cantate xicana (o qualcosa del genere) lhasa, che la chiara mi regalò tempo fa. illuminaci

Anonimo ha detto...

se artiro un po' de fiato provo a scrivere la leggenda in serata, ce ne sono varie versioni, ma io ne conosco solo una. Mo vado ad indagare su questa cantate messicana che dici tu...Oh, ho visto che il 10 gennaio dovrebbe esserci film e relativo concerto dell'orchestra di piazza vittorio in qualche angolino romano, 5 euro il tutto, fossi in te ci farei un pensierino. Come va il collo? La mia ansia piano piano se ne sta andando, bene, o almeno benino