martedì 12 giugno 2007

Lezioni di nuoto

Mentre Bush è a passeggio per l'Europa, Montezemolo sostiene che la legge Biagi va benissimo così, che necessiterebbe giusto di qualche piccolo ritocco, la mia tosse migliora e il raffreddore regredisce. Abbraccio l'euforia della salute. Ce lo insegnano fin da piccoli, quello che conta è la salute. Ormai non ci speravo più, il virus balcanico è stato debilitante e terribile, ma ormai è vinto. Gubbio invece è a letto malata. Un altro caso è stato annunciato oggi, l'ennesimo. Tutta colpa mia, ma sinceramente me ne infischio e guardo i bambini che allegramente affollano la piscina comunale, che forse provvederò a scaldare con il sole presto. Forse. Rifletto sul possibile schema d'impianto e mi tornano in mente le lezioni di nuoto che sono stato costretto a prendere da piccolo. Si diceva che fosse lo sport più completo, dimenticando il divertimento del praticante. Pare inoltre che fosse importante imparare a nuotare. Pare che potesse servirmi, a me pare invece che ne avrei potuto fare a meno. La piscina d'estate è stracolma di bambini intozzati fino alla vita in un'acqua profumata di cloro. Ognuno con la sua tavoletta colorata con cui imparare a stare a galla. Serve a prendere dimestichezza con l'acqua, che non è l'ambiente in cui l'uomo può respirare più agevolmente, la cosa che trovo più intelligente fare in acqua è stare a galla. Perché ostinarsi a fare 50 volte su e giù tra due file di galleggianti colorati? Questa grande realtà sembra sconosciuta agli istruttori, non ne vedono la noia, a loro piace vedere come tutti siano bravi a fare 50 vasche. Ricordo che il mio istruttore aveva le gambe storte, era basso e grassoccio, si vantava però di aver fatto la traversata dell'Adriatico. Ricordo l'ammirazione dei bambini e del sottoscritto ad ascoltare il racconto della traversata. Ricordo anche che fu lui a gettarmi per la prima volta in acqua alta, quella dove non si tocca e da allora lo detestai. Non volevo andare più in piscina e non sopportavo quella sensazione di freddo all'uscita dall'acqua, le 50 vasche non le facevo e mi fermavo sempre a riprendere fiato. Lo infastidivo con poco, non gli davo retta, respiravo come mi pareva e non con il rigore che si compete ad un nuotatore. Poco più tardi mi cambiarono di gruppo, l'avevo spuntata e ora avevo una bella insegnante abbronzata e snella che mi lasciava la mia tavoletta colorata. Credo avessi 4 o 5 anni, l'avevo spuntata sull'istruttore esaltato e avevo già deciso che non sarebbe stato quello lo sport per me, preferivo galleggiare senza tante vasche da attraversare e continuo a trovarla una cosa più interessante. Alla fine non imparai mai a nuotare come molti avrebbero voluto, me la cavavo e basta, ma come si dice stavo a galla. Domattina bagno caldo per rilassarsi prima del lavoro, sogni d'oro a tutti e anche a me


9 commenti:

Anonimo ha detto...

comunichi un senso di pace e rilassatezza quando scrivi. bagno caldo per rilassarsi prima di andare a lavoro...beato te! è già tanto se me riesce de sciacquamme il muso come i gatti, la mattina. scommetto che piuttosto di rinunciare alla classica zuccherosa colazione ti faresti ammazzare :-) ciao MagnaD.

Anonimo ha detto...

t'essi da di' che la mia colazione mattutina è essenziale, dedico più tempo alla doccia e a sciacquamme 'l muso, preferisco.

Anonimo ha detto...

bravo fanfara. anch'io detestavo il nuoto, da piccolo. una prevaricazione sull'altra, senza contare quanto rompevano i coglioni gli altri freghini, convinti che la presenza di tutta quell'acqua in una volta li legittimasse ad usarla per affogare gli altri o quantomeno a schizzarla nei loro occhi. fortunatamente come al solito non durò molto. come l'asilo, come il pallone, come il catechismo, ben presto riuscii a conquistare il diritto di smettere di frequentarli piuttosto presto. grazie alla disponibilità di errico e elia e ai buoni uffici dei miei fratelli, suppongo. ahora, a trabajar

Anonimo ha detto...

ma che bellezza, ma veramente...

Quello del calzino andaluso

Anonimo ha detto...

ma insomma!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma come fa a non piacerti/vi nuotare????? è una delle cose più rilassanti e ammalianti che si possa fare! certo.. se ti metti a fare le vasche come un forsennato allora capisco.. ma se le fai tranquille tranquille senti come diventi un tutt'uno con il movimento armonico che ti impone per non affogare!! a galla ci stanno gli stron..tti! o le paperelle! io paperella!! ma mi diverto! soprattutto mi piace il fatto che quando faccio crawl entro nel loop circolare dei miei pensieri.. un po'rischioso.. lo so.. ma tutto sta ad arginarlo! e poi.. vuoi mettere la resistenza che fa l'acqua quando l'abbracci????

vi manca un po' di educazione sportiva.. troppo calcio e playstation! voi snobbate gli sport minori e questo non va bene!!

Anonimo ha detto...

io galleggio che è un piacere, ma forse potresti avere ragione tu Giulietta. Le vasche però tranquille o no non mi piace farle, quando ne ho fatta mezza sono già stufo. Ma sono punti di vista...che significa crawl?

Anonimo ha detto...

la nostra avversione al nuoto ha natura ancestrale, briakels. io detesto il nuoto a cinque anni, non a trenta. il fatto che non lo pratichi è un'altra storia. dato che al giorno d'oggi non pratico una benemerita minchia. comunque a me gli sport minori piacciono. per esempio, sono un gran patito del ruzzolone

Anonimo ha detto...

il crawl è lo stile libero..
giovà.. è da fa qualcosa ! sennò ti arrugginisci e poi scoppi giocando a calcetto!
mg

Anonimo ha detto...

bè, però giovi ti sei tuffato dallo scoglio di s.cesarea! via, oramai sei un natante vero! ma poi, come si fa a galleggiare in piscina? è impossibile e fastidioso, senza nemmeno un'onda