mercoledì 13 giugno 2007

Confindustria

L'ho accennato sull'ultimo post, continuo però a pensarci. Ieri sera torno a casa e apro il Manifesto. A pagina undici. Tra le notizie economiche non può mancare l'ultima affermazione di Montezemolo con relative conferme di Damiano. Ormai i personaggi più importanti e influenti di questo paese sono diventati il papa e il presidente degli industriali che industriale non lo è mai stato. In genere le loro affermazioni aprono i telegiornali nazionali. Montezemolo vuole che le tasse alle imprese scendano, si partirebbe dall'Ires, poi occorrerebbe detassare gli straordinari e far ripartire la produttività. Ma soprattutto non bisogna toccare la legge 30, la legge Biagi. Non va toccata per motivi ideologici, perché ha regalato flessibilità, ha dato risultati eccellenti sia in sviluppo che occupazione. Io non vedo niente di tutto ciò. Già che ci siamo bisognerebbe incentivare la contrattazione di secondo livello, per poter legare gli aumenti salariali ai risultati delle aziende. Dopo una frase del genere occorrerebbe una manifestazione nazionale e invece non succede niente, i sindacati non dicono niente e il governo sembra d'accordo. Negli ultimi anni ho seguito alcune aziende. L'ammirevole piccola e media impresa che ha fatto grande l'Italia, quegli imprenditori che non muovono un dito se non hanno un contributo statale. Non sono molti anni che lavoro, ma di imprenditori che investono e cercano lo sviluppo caro a Montezemolo, senza aspettare ogni volta il contributo pubblico, ne ho conosciuto soltanto uno. Uno che non vuole straordinari nella sua azienda, che valuta attentamente gli investimenti e se questi stanno in piedi da soli li fa senza chiedere un centesimo a nessuno. E' un ex operaio di un'industria plastica, mi ha raccontato di aver iniziato a lavorare a 14 anni e di avere soltanto la terza media. Credo che abbia molta più competenza di Montezemolo e tanti grandi manager, gestisce i propri lavoratori con rispetto e non ha bisogno di una classe precaria per garantire lo sviluppo. Non vuole legare i risultati d'impresa agli aumenti salariali. Il rischio d'impresa è suo e non lo scarica su nessun altro, ha paura di sbagliare e se gli faccio qualche domanda magari non ha sempre la risposta pronta. Ogni tanto vorrei poter leggere di una classe dirigente che non scarichi sempre le proprie responsabilità sulle classi più deboli, il rischio d'impresa sui salari dei lavoratori e i propri investimenti li faccia senza aiuti politici o denaro pubblico. Invece le risorse del paese vanno a finanziare progetti sul marketing, sull'organizzazione aziendale, sull'immagine, sul gestionale e su tutta l'aria fritta che piace tanto ai grandi manager. Credo che la classe industriale, soprattutto a alti livelli non abbia più idee, non sento più una sola proposta innovativa di un imprenditore. Si parla solo di flessibilità e spese eccessive per la gestione d'impresa, ma le idee che l'impresa la fanno non si vedono più. Allora buona notte, anche a Montezemolo e a questa classe politica che gli dà retta

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Montezemolo ha dei limiti, è indubbio. ma sull'evasione fiscale m'è piaciuto, ogni tanto qualcosa di buono lo dice. è un onesto liberista, vuole flessibilità nel lavoro e minor intervento statale nel mercato, meno tasse, liberalizzazioni. è un punto di vista. su cui non concordo quasi per niente, tra l'altro. Invece mi pare che la sinistra di governo si trovi d'accordo, no? in fondo la destra è corporativista, e la sinistra è liberal-liberista, no? Gli imprenditori in Italia si lamentano sempre, sempre, e non vogliono mai correre rischi...non che li conosca molto bene, intendiamoci, ma mi pare cosi

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/ambiente/energia-eolica-greenpeace/energia-eolica-greenpeace/energia-eolica-greenpeace.html

Anonimo ha detto...

Quanto si parla di evasioen fiscale sono tutti bravi, anche Berlusconi. Non vorrei fare polemiche ma la FIAT non ci sarebbe più da qualche anno senza l'intervento dello stato, e allora che razza di ragionamento fanno questi grandi manager? Lo stato non deve intervenire sul mercato, ma deve tenere in piedi ruderi industriali che non fanno innovazione da trent'anni con denaro pubblico? FIAT e Alitalia su tutti, c'è qualcosa che non va nella logica del discorso. A me pare che il suo punto di vista sia solo di comodo, domattina post più spensierato, magari dedicato a greenpeace

Anonimo ha detto...

è il libero protezionismo spacciato per liberismo...certo, Montezolo razzola male e si fa i comodi suoi, come tutti