sabato 15 settembre 2007

Tutto il resto è noia

Ho trovato questa immagine dell'Ostfriesland, se poi il nome tedesco l'ho scritto bene o male non lo so, vado a tentativi con questa lingua. Credo che per parlarla bene siano necessari almeno tre anni. Almeno tre, sì. Avrei una storia meravigliosa da raccontare, giusto per farvi capire un po' che razza di gente mi circonda e da lavoro, ma il racconto lo rimando alla prossima settimana per far contento Trippa che mi chiede della noia, o meglio di quanto riesca ad annoiarmi. Poco, sinceramente, credo per vari motivi. Comunque poco, prima di tutto perché se si riesce a stare bene con se stessi è difficile annoiarsi e secondo perché anche se vivo in un paesetto come Aurich ho le giornate molto piene. Mi ritrovo sempre qualcosa da studiare o da fare al di fuori del lavoro che comunque riempie le giornate. Certo qua bisogna essere capaci di apprezzare cose semplici, una birra e quattro chiacchiere, non chiedere troppo e bere caffè brodosi a colazione, ma sotto sotto non vedo grandi differenze tra questa vita e quella che facevo prima. Mancano molte persone con cui vorrei passare le serate, mancano le serate perugine o romane che siano, ma questo lo sapevo prima ancora di dover arrivare a Brema a fare il colloquio. Proprio tutto e sempre tutto non si può avere, qualche periodo nella vita con un po' meno di quello che si vorrebbe si deve poter accettare. Ma questa non è noia. Si fa una vita rilassata di campagna, niente grandi città affollate e pochissimo stress, un lago vicino, il mare un po' più in là e ci si ritrova tra stranieri a parlare di Italia, di Germania e a cercare di capire da lontano le cose. Magari a fare confronti tra sé e gli altri e si cresce anche così, anche se qua la pasta non la sanno cucinare. E poi sto incontrando belle persone, Lorenzo e Stefano, un terzo italiano, i portoghesi che affollano gli uffici dell'azienda e i tedeschi su tutti. La noia forse arriverà, ma sarà un momento, caro Trippa, come sempre e poi passerà con un passeggiata e una Beck's che come ho scoperto solo da un paio di settimane arriva direttamente da Brema. Per il caro compagno Pampanelli, uomo da birra chiara e tabacco, consiglio una birra di questa campagna, amara e con un'etichetta dorata: Jever. Forse alla Zozza la potrebbero avere, diventerà l'alter ego della Alhambra di Granada. Chiudo con l'anteprima del racconto, i protagonisti sono Mr.Wobben (fondatore e unico proprietario di Enercon), gli Stati Uniti e la corte suprema degli stessi. Io amo già quest'uomo. Ah, visto che Benedetto e Alessandra già dovrebbero conoscere la storia, se non ne posso parlare in pubblico me lo facciano sapere, ma credo che tutto sia di dominio pubblico data la presenza della corte suprema e di vari processi negli Stati Uniti. Salut au monde

6 commenti:

Anonimo ha detto...

bene, vedo che ormai dobbiamo aspettarci il post focaiesco come un inserto settimanale del web. dal venerdì-focaia alla pompei al sabato-focaia virtuale, insomma. attendo il racconto, quindi. ma la frase sullo star bene con se stessi è da reality show...

Anonimo ha detto...

è la pura verità, magari banale...comunque il racconto sarà memorabile,forse

Anonimo ha detto...

...caro fochi qui a parigi al contrario,di rumore ce n'è molto,e non solo,colori,persone, odori,in effetti talvolta è stancante...ci sono stimoli continui ed è difficile ritagliarsi un momento per rimettere insieme i pezzi...quando si scrive forse,agli amici..o talvolta quando si scopre qualche angolo della città che ti incanta e ti avvolge e ti promette...
e anche qui la pasta fa schifo,per fortuna c'ho una bella cucina nella mansardina parigina e le mie soddisfazioni culinarie me le prendo anche qua...
un bacio a te e agli amici che passeranno da qui...
pasquiàparis

Matteo Tacconi ha detto...

Focaia, molto "spirituale" la spiegazione sulla noia. Direi a tratti vintiana. Il Pampa ormai è perso. Non beve più birra e medita di staccare con la nicotina. Curre e basta, ma sta bene con se stesso. Comunque, la cosa che m'interessa è 'sto cazzo de isola dove vivono i turchi. Trovata? Ormai ho rinunciato al reportage, dunque a venirti a trovare. In cantiere, ora, un lungo viaggio con gli ucraini d'Italia. In autobus, fino alla loro terra. L'idea mi piace. Le ore da trascorrere sul mezzo gommato niente affatto. Un saluto a Pasquì, per dirla alla francese.

Anonimo ha detto...

macchè la birra la bevo eccome... e staccare con la nicotina è solo un pensiero, appunto. Focaia, dopp'i morti te vengo a portà su le fave... chi se vole aggregà?

Anonimo ha detto...

L'isola ancora non l'ho cercata, è che ho avuto poco tempo, magari uno prosismi week-end, però la cercherò, prima o poi...veniteme a trova' bravi, che so' felice. La settimana del 5 Novembre sono in Danimarca però, 'nite 'nite