domenica 4 marzo 2007

Canto di me stesso

Lo sapevo io e lo sapeva sicuramente anche Gozzi, prima o poi avrei dedicato un post a Walt Whitman. Forse oggi non sarà proprio così, forse mi usciranno fuori due parole rattoppate, ma il pensiero c'è e come insegnano ai bambini è il pensiero quello che conta. Oggi passeggiavamo con Go, 'l Meuri e la Giulia tra moscerini e regazzetti in bicicletta, quando tre rappresentanti della parrocchia di San Sisto hanno deciso di portarci a conoscenza del messaggio apostolico. In particolar modo hanno deciso di comunicarlo a me. E so anche perché. In certe situazioni sono in difficoltà, mi intimidisco se mi dicono che Gesù mi ama. Non posso replicare e riesco soltanto a borbottare che non sono credente, un'approssimazione. Gli altri stavano zitti e loro guardavano me, mi dicevano che anche San Paolo era un persecutore di cristiani, poi accecato da Dio ha trovato la fede. Uno, non sono un persecutore di cristiani, come dimostrano i fatti, casomai vale il viceversa. Due, già la biologia ha fatto la sua parte con la cecità. Tre, capisco che non so come uscire da certe situazioni in cui per altro mi ci ficco da solo. Quattro, ogni volta che succede ricordo una poesia di Whitman. La poesia è la stessa che avevo promesso alla Patti qualche tempo fa, a dire la verità è un poemetto. Su Whitman, sull'uomo e sulla realtà. Più che altro sulla realtà umana che si risolve nel diverso e l'intero poemetto si chiude sulla figura dell'altro. Mi spiego meglio, si parte dall'io e si finisce al tu. Credo che per Walt Whitman sia quella la risposta alla domanda su cosa sia l'uomo. Il tu. L'altro. Ognuno di noi è chi gli sta di fronte, e aspetta di riconoscersi nell'altro. Trovo che sia una bella risposta alle mille domande mistiche o religiose che ci pongono tutti, anche quelli della parrocchia di San Sisto. C'è una strofa dove si parla di Dio che rappresenta molto bene l'idea di base del poema:
..E dico a tutta l'umanità: non siate curiosi circa Dio
Perché io che sono curioso di tutto non sono curioso di Dio,
(Nessun insieme di parole può esprimere quanto io sia tranquillo circa la morte e Dio).
Ascolto e vedo Dio io ogni oggetto, eppure non capisco minimamente Dio,
Né che possa esserci qualcuno più meraviglioso di me stesso.
Perché dovrei desiderare di veder Dio meglio di oggi?
Vedo qualcosa di Dio in ogni ora delle ventiquattro, in ogni loro istante,
Vedo Dio in ogni volto umano e nel mio allo specchio,
Trovo lettere inviate da Dio per le strade, ciascuna firmata col suo nome,
E le lascio dove si trovano, perché io so che dovunque mi diriga
Altre verrano puntualmente, sempre e per sempre.
Forse prima o poi pubblicherò ancora altre strofe di questo poemetto di fine '800, per ora scappo a raggiungere il Meuri in centro e lascio gli ultimi versi della poesia, che sono probabilmente la parte più bella
...
Se non mi trovi subito non scoraggiarti,
Se non mi trovi in un posto cerca in un altro,
Da qualche parte starò fermo ad aspettare te.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ognuno di noi è chi gli sta di fronte, e aspetta di riconoscersi nell'altro."
Per carità!!!! c'ho di spalle un fetente fascista maschilista che mi sta "smaronando" detta alla bolognese , sul fatto che gli uomini vogliono una donna che stia a casa a cucinare...non curante se sia analfabeta o laureata..etc etc.. che vi risparmio..
se pure voi siete di questo avviso mi sparo..m'ha fatto già incazzare di lunedì mattina.. dico io!!!
mg

patti ha detto...

L'io e gli altri,mamma mia che tema importante.

L'Io è l'altro. L'individuo non esiste, è un'astrazione pericolosa. Esiste solo come attitudine umana, perchè l'Io non si risolve deterministicamente solo nell'altro. Ma se ci pensate, il termine che indica ciò che caratterizza un individuo è "identità" non certo negazione.

Non è Dio da cui vogliamo tutti essere amati... non basterebbe mai, se Dio in qualche modo non avesse a che fare con l'idea di comunità. Per questo l'idea di Dio ha sempre avuto tutta questa forza....

Fedi sei un genio

Federico ha detto...

Noto una Giulia abbastanza nervosetta, ma l'ambiente della finanza è così fa incazzare un po' tutti. Invece voglio dire alla Patti che il genio è Whitman, senza il minimo dubbio poi. Ora comunque ne vado a parlare coi DS, ma subito un caffè

Anonimo ha detto...

FRED..io non sono nervosa..ma certi discorsi non me li devono fare che sono davvero offensivi.. ma è già scivolato via..