sabato 3 novembre 2007

too many week-ends

Non ricordo di aver già pubblicato questa meravigliosa striscia di Calvin, sospetto che sia una delle mie favorite, sospetto anche che molti de li amici mia già avranno goduto di queste parole di Calvin e Hobbes. Finalmente è arrivato novembre e io inizio a sentirmi quasi sulla via del ritorno, quasi. Passerò le prossime settimane a spasso per il nord, rispettivamente in Aalborg e Brema. Rispettivamente per un corso e per un periodo di approfondimento sulla turbolenza non meglio specificato. Mi dispiace della latitanza di queste giornate, ma un approccio lavorativo sbagliato di questi tedeschi mi ha condannato a girare soltanto in bicicletta per qualche giorno, rubando tempo ai miei piaceri personali, in particolare a queste pagine verdi e oro. Se bisogna sistemare la strada che porta alla mia villetta, perché non si può fare un pezzo per volta? Valli a capi' a questi...Come state caro mondo del sud? Voglio anche dedicare una riga di rigraziamento e assoluta gioia agli amati Patti, Pampa e Cla per i biglietti acquistati solo nella speranza di raggiungermi in questa campagna sotto al livello del mare. Qua è esploso l'autunno, non ha portato via le zanzare, non ha portato piogge monsoniche, ma solo qualche cenetta tra amici e colleghi. In particolare ho appena riportato l'ultima fatica fotografica e culinaria a casa di Alessandra. E come promesso lascio qua di seguito una breve descrizione delle bratkartoffeln, come il sottoscritto raccomanda, le dosi purtroppo le faccio a occhio e non posso riportarvele, ma come capirete non sono essenziali.
Dunque munitevi di patate, pancetta, cipolla e olio di oliva. Cercate possibilmente una pentola di ferro in cucina, altrimenti le comuni antiaderenti funzionano bene lo stesso e forse meglio. Iniziate a pelare le patate e a buttarle in una pentola con acqua fredda, fatele bollire poi bollire per almeno una ventina di minuti. Mentre le patate bollono tagliate la cipolla a fettine insieme alla pancetta e iniziate a buttarle in padella aggiungendo un po' di olio, ma non accendete il fuoco alla padella. Appena le patate sono bollite tiratele fuori e iniziate a tagliarle a fette buttandole in padella con la pancetta e la cipolla. Quando avete riempito la padella accendete il fuoco e fate rosolare tutto per bene, le patate dovrebbero arrivare a fare una leggere crosticina fuori. Ovviamente più pancetta mettete e più viene saporito il tutto. Semplice e pesante come da tradizione tedesca. Mentre scrivo, la radio dell'internet cafè manda sorprendentemente la canzone llorando por Granada, ne rimango commosso e sorpreso salutando la mia amata comunità perugina e salentina in questo primo fine settimana di novembre, stateme bene e pensateme. Presto un'altra cucina col cavolfiore, ma intanto scappo in strada a mostrare le nuove scarpe e a catare in spagnolo, e ripeterò fiducioso il titolo del post, quello che mi ha detto Tanja riferendosi al mio tempo già passato qua! Tschüss

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma tu guarda il destino! Anch'io avevo scelto questa striscia, tra le tante, per appenderla in camera...
Quindi approfondisci il problema della turbolenza, eh? Ti potrebbe far comodo Paola (la figlia di Giorgio e Federica), ti ricordi che ha un difettuccio, fin dalla nascita... :)
Battute facili.
Buon lavoro, ci sentiamo in settimana.
A chiunque fosse interessato, ricordo che giovedì 8 novembre al Politeama Clarici di Foligno ci sarà Celestini, "Appunti per un film sulla lotta di classe". Forse molti ne hanno già goduto...

Anonimo ha detto...

adesso passo la ricetta a nasic, così me le fa a cena. come stè, fornaretto?