sabato 13 ottobre 2007

Luce mia

Prima la lampadina del bagno. Un giorno, prende e se ne va. Giornate buie, farsi la barba con la luce del corridoio non è piacevole. Poco dopo tocca alla lampadina del mio comodino, quella che mi accompagna nelle letture notturne, nella scrittura delle cartoline e nella sveglia blasfema del lunedì mattina. La prima è stata cambiata a fronte di mirabolanti prove di equilibrio e con la paura di far cadere in mille pezzi la plafoniera della maniacale padrona di casa. Due giorni dopo parte il fanale anteriore destra, la paura di dovermi conforntare con un elettrauto del posto mi ha spinto a viaggiare due giorni senza una luce adeguata, con i fari antinebbia sempre accesi. Ieri la grande scelta, smontare la luce e cambiarla, visto che qua quel tipo di lampadina viene traqnuillamente venduto nei supermercati. Dopo aver svitato tutto ho capito che un semplice tappino poteva essere tolto per estrare il faretto dal suo alloggio, l'ho estratto unsandolo come campione me ne sono rimcoperato un'altro uguale. Torno dal viaggio in bici, la macchina ancora mezza smontata e pronta alla sostituzione. Pieno d'orgoglio riattacco il faretto e con un minimo di paura accendo le luci. Non va. Non va, la mia luce anteriore destra non va, il terrore prende il sopravvento quando intuisco di aver lavorato per un'ora buona sul faro abbagliante, avevo appena sostituito la luce sbagliata. Smadonno pensantemente, quando capisco che dovrò smontare anche l'antigelo per togliere la luce abbagliante che non va più, ore di ricerca degli strumenti adatti nel garage della soliuta padrona di casa che è gelosa di tutto. Sono le 20:00 di sera e ormai è buio pesto, rimetto la macchina o quello che ne rimane dentro al garage e lavoro all'intero, ma inizio a divertirmi anche se quel maledetto faretto rotto non ne vuole sentire di togliersi dal suo alloggio. Si incastra nell'unico dentino di lamiera presente. Dopo circa altri 34 minuti di lavoro e sporcizia me ne vado soddisfatto ad accendere le luci anabbaglianti. Tutto funziona, mi sento coem il divino ceratore quando disse che luce sia. Accendo e spengo allegramente le luci. Un bel venerdì sera, pieno di soddisfazione per un lavoretto che non pensavo di saper fare, l'uomo è fatto epr questo tipo di lavori manuali, non troppo pesanti, ma concreti, ne sono sempre più convinto. E l'antigelo è tornato al suo posto senza troppi probelmi, buon fien settimana a tutti. Io vado a fare la spesa e inizio a fare il conto alla rovescia per la data del ritorno in patria, stateme bene m'arcomando!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il divino ceratore non è male. parlece del montepulciano de sabato

Anonimo ha detto...

Ho scritto di crsa tutto quanto in pochi minuti, comunque m'è uscito un bell'appellativo, mo appiccico le foto sull'album.