mercoledì 22 agosto 2007

SIM-Karte

Sono colpevolmente in ritardo, ma finalmente ho il nuovo numero tedesco che voglio condividere con il mondo e lasciare su queste pagine a imperitura memoria: +49-15773156094. Ho faticato tre giorni a capire le istruzioni in tedesco per registrarmi e attivare la sim-karte, come la chiamano qua. Nemmeno i tedeschi ce la facevano, si sforzavano a parlare con il call center per me, mentre io maledicevo il loro mondo apparetemente perfetto. L'idea che mi sono fatto in questi giorni di duro lavoro è che non sono brillanti, gli manca qualcosa, ecco. Sono legati ai loro perfetti schemini, ma appena qualcosa va fuori posto vanno in crisi, credo che sia per questo che controllano tutto milioni di volte. Hanno come una serena monomania per la qualità, tutto deve essere di altissima qualità a inizia dalla vita. E stando con loro tutto il giorno capisco che qua si vive davvero bene, davvero. Si vive in un modo e in un mondo difficile da capire subito, ma dove quello che conta sono le persone e tutto ciò che le circonda, o meglio quasi tutto. Manca un po' di vita culturale secondo me, sono pieni di musica jazz e là finisce. Ma ogni rifiuto e sistematicamente differenziato, posso fare il pieno con del bio-diesel a prezzi ridicoli, tutti ti rispondono con un sorriso degno di Padre Pio, traspirano la pace dei sensi. Con tutti i pro e i contro che questo comporta. Immerso in questo verde e tra mille turbine eoliche faccio progressi con la bicicletta, sto entrando in forma e nemmeno me ne accorgo, ormai scendo e salgo alla bersagliera dentro al mio giacchetto impermeabile ad ogni classe di uragano. Inizio a fare chilometri senza accorgermene e so già che al prossimo stipendio inizierò a pensare ad una bicicletta da corsa. Lo so, sono un uomo debole e che resiste pochissimo alle voglie del consumismo. Lancio un saluto al mondo dei bloggers e mi scuso per non passare a lasciare commenti, ma presto avrò più tempo da spendere in ufficio, presto arriuverà pure Aalborg in Danimarca, presto forse l'Irlanda o la Lapponia, ma queste sono novità che lascio per qualche imminente post. Ora una camicia da stirare e un risottod a preparare mi aspettano in casa, a presto

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la storia della brillantezza latente rimanda ai nostri trascorsi danesi, d'altronde, quando rischiammo di essere uccisi nel sonno perché a tavola m'ero permesso di mettere in discussione l'esistenza - o se non altro l'apparenza - di dio. eh, sì. spero con tutto me stesso che ti tocchi andare in lapponia. sarebbe magnifico. li ricordi, i lapponi ubriachi e abbrutiti, intorno alla fontana all'angolo (o quasi) del nostro ostello, a copenaghen? non riuscirò mai ad accettare fino in fondo che fossero uguali ai cinesi

Matteo Tacconi ha detto...

V'arcordate come v'evo solato, pe la Danimarca? Dozzini magnava le seppie coi piselli, a testa bassa. Fochi, troveme la storia dei turchi nell'isoletta. Sinnò col cazzo che vengo nella Todi tedesca.

Federico ha detto...

M'arcordo come c'evi solato, maledetto. Ma la Danimarca tornerà sicuramente,e qualche storia credo di potertela già inviare. Per ora l'unico problema che incontro è la scarsa disponibilità di una connessione internet, ma presto le cose cambieranno...Per il buon compagno Vinti dico soltanto che dopo le ultime vicende mi guardano con più rispetto.

Anonimo ha detto...

La stessa sensazione di chiunque si sporga oltralpe...a me dopo un po' sembrava terribile non trovare neanche un sassolino per terra da calciare quando passeggiavo!

maledetti spazzini stakanovisti