mercoledì 16 aprile 2008

chi 'n è morto s'arvede

Le settimane di lontananza dal blog pesano. Ormai ammetto di latitare da mesi con post sempre più svogliati e tempo limitato da poter dedicare a queste pagine. Ma tempi migliori arriveranno, forse non è la frase che ci si aspetterebbe in questi giorni, ma rimango ottimista. Regalo tra l'altro a li amici mia di sinistra ormai storditi un'immagine soleggiata della destrorsa Montecompatri. E' bellina secondo me, nonostante lo spirito fascista e con una sola piazzetta incasinata rimane bellina. Casa mia tra l'altro non si vede da questa fotografia, ma tant'è... c'è di peggio nella vita. Così mentre una bella fetta degli ultimi 100 anni e passa scompare, io non mi sento molto sconvolto, temo anzi di ritrovarmi vagamente sorridente, esattamente come potrebbe esserlo un demente. Affiorano minuti di assoluto sconforto, quello sì, ma passano presto sopraffatti dall'incapacità a comprendere i miei stati d'animo. Finalmente però si avrà l'appiattimento totale di questa società che non riesce più a proporre nulla, né idee, né rispetto, né progresso. Finalmente faremo 'l botto. Manco un po' di bellezza si vede più, manco quella. Aspetto fiducioso l'annuncio del prossimo avvio del programma nucleare italiano, delle centrali a carbone, della riduzione della mia quota IRPEF e della quarta rete Mediaset. Di lavoro nemmeno parlo, tanto sembra evidente che non interessa più a nessuno. Cercherò solo un po' di attività politica extraparlamentare, rimane l'unica soluzione che vedo, ho bisogno solo di un paio di mesi per capire cosa succederà.

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